Los Nr. 103 - 28. Auktion

Uomo dei dolori1310-1330 ca.

Gebote

Status:
geschl. Auktion

Beschreibung

Uomo dei dolori
1310-1330 ca.; alt. cm 175; Questa scultura in legno di pino cembro, di eccezionale qualità, rappresenta Gesù che dopo la morte si mostra vivo esibendo le ferite, secondo l’iconografia del cosiddetto “uomo dei dolori”.
Questo tema codificatosi nei primi anni del Trecento, con singolari attestazioni a nord delle Alpi, è stato elegantemente interpretato dall’ignoto scultore dell’arco alpino occidentale, attivo nella prima metà del XIV secolo. A negare l’iconografia di un crocifisso è la posizione delle braccia che il taglio delle spalle, decisamente inclinato verso l’alto, induce a credere che non fossero levate e neppure parallele al suolo ma distese lungo i fianchi o piegate con gli avambracci incrociati sulla vita, come è dato vedere nella tipologia dei compianti.
La scultura ha perso nel tempo ogni traccia dell’originaria policromia mentre un recente restauro ha messo in evidenza una certa levigatura dell’epidermide; malgrado oggi appaia rifinita, tanto da lasciare di primo acchito qualche dubbio sul suo primitivo rivestimento cromatico, risulta che il colore mascherasse giunture altrimenti vistose, come quella tra il collo e la testa, tra le ciocche dei capelli e tra piedi e i talloni.
La figura, inoltre, è svuotata nel corpo e nel perizoma – come accadeva solitamente nelle statue lignee medio-grandi per ridurre il peso e prevenire i movimenti del legno impedendo di spaccarsi – ed è stata concepita per un punto di vista prevalentemente frontale, senza possibilità di una veduta del verso.
L’artista, di altissimo livello, ha esercitato un grande controllo sul materiale e ha limitato al minimo il decorativismo prediligendo un’idea di scultura come statuaria e una concezione della forma caratterizzata da un pronunciato naturalismo, prodotto di un bilanciato rapporto fra arcaismi (senso di sproporzione fra le varie parti del corpo, tipologia del perizoma) e vertici di poetica franchezza come l’intensa maschera facciale.
Il lotto è corredato dall’expertise del prof. Fulvio Cervini (Università di Firenze).
PUBBLICATO IN:
Aa. Vv., Milano Internazionale Antiquariato (XVIII ed., 2002), Torino 2002.
PROVENIENZA:
Collezione privata, Spoleto (Umbria).
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