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Lotto 96 - Asta 94

Gianfranco Cecchele (Galliera Veneta 1938 - Galliera Veneta 2018)

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Descrizione

Gianfranco Cecchele (Galliera Veneta 1938 - Galliera Veneta 2018)

Da ragazzo, pur interessato al canto, si proponeva di diventare pugile, ma l'opposizione del padre gli impedì di intraprendere questa carriera. Appassionatosi all'opera lirica, la sua voce venne apprezzata dal maestro Marcello Del Monaco, che nel 1962 lo iniziò seriamente allo studio. Dopo pochi mesi di lezioni, nel 1963, si aggiudicò un concorso indetto dal Teatro Nuovo di Milano.

Il 5 marzo 1964 debuttò al Teatro Bellini di Catania ne La Zolfara di Giuseppe Mulè. Nei mesi successivi apparve al Teatro alla Scala nel Rienzi di Wagner al fianco di Giuseppe di Stefano; quindi a Roma e alla Fenice di Venezia nell'Aida.

Nel 1965 interpretò Norma all'Opéra di Parigi accanto a Maria Callas e Giulietta Simionato, regia di Franco Zeffirelli.
La vocalità prorompente conquistò presto le platee di tutto il mondo e Cecchele accettò di cantare fin da subito le opere più impegnative del repertorio verdiano e verista; memorabile il film della Cavalleria rusticana di Mascagni prodotto dal Teatro alla Scala e diretto da Karajan per la regia di Strehler.

Nel 1969, in seguito a ripetute tonsilliti, fu costretto ad un intervento per asportare le tonsille, con la conseguente interruzione dell'attività professionale per 9 mesi. Nei primi cinque anni di carriera, tra il 1964 e il 1969, aveva effettuato 269 recite.

La ripresa fu lunga e sofferta, la rieducazione degli organi della voce richiedendo tempo e costanza, ma già nel 1970 poté riprendere gli impegni e partecipare con grande successo ad una bellissima edizione cinematografica di Turandot con Birgit Nilsson e Georges Pretre; riprese quindi in pieno la carriera affrontando ruoli sempre molto impegnativi, come Otello a Bonn (1981); ha partecipato a numerosi programmi televisivi, come la serie C'è musica e musica di Luciano Berio e Una voce nel West a Cinecittà, a lui dedicata.
Gianfranco Cecchele abbraccia il figlio Lorenzo dopo un loro concerto
Ha proseguito la carriera fino al 2012 (Pagliacci l'ultima opera in teatro nel 2006 più vari concerti fino al 2012), per un totale di 48 anni di carriera e circa 2000 recite nel mondo.

Ha ricevuto moltissimi premi (Verdi D'oro, Viotti d'oro, Diapason, Melvin Jones), in particolare due premi "Enrico Caruso", a Lastra a Signa (Firenze) e Milano.

Il 2 agosto 2017 ricevette a Verona il premio alla carriera del Festival Internazionale Scaligero Maria Callas.

La famiglia è sempre stata al primo posto nella sua vita, dal 1960 era unito in matrimonio alla moglie Antonia dalla quale ha avuto i 5 figli.

Di lui viene spesso ricordato, oltre al grande livello artistico, il carattere schietto e amante della correttezza e della giustizia, oltre a profondo amor di patria; celebre la battaglia condotta per l'istituzione di un sindacato degli artisti lirici (Analpi) che soprattutto tutelasse il lavoro dei cantanti italiani, e il contenzioso legale col Teatro alla Scala (amministrazione 1980) per inadempienze contrattuali e diffamazione, da lui vinto al 100% dopo 12 anni ma che ha "disturbato" notevolmente la sua carriera.

Era inoltre grande benefattore e fervido credente, nel 2006 partecipò a Totus Tuus, Primo Concerto in memoria di Papa Giovanni Paolo II nel Santuario di Loreto.

È morto dopo lunga malattia nella natia Galliera Veneta il 12 dicembre 2018

Fotografia autografa del celebre tenore nel teatro dell'opera di Roma

Ottimo stato


Fotografia; 17,7x12,8 cm
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