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Lotto 21 - Asta 32

MONTELUPO, sec. XV, finePiatto a stretta tesa, ingiro defluente ed ampio cavetto.
Aggiudicazione:
2.500,00 EUR
Numero offerte:
1

Offerte

Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Piatto a stretta tesa, ingiro defluente ed ampio cavetto. Maiolica dipinta in policromia: tesa a nastro spezzato a rincorrersi con roselline; ingiro a embricazioni; al centro, “Ritratto di Angelo Poliziano”, di profilo con capo coronato d’alloro; di lato a sinistra, la parola AMA.
Ø cm. 35; h. cm.6,5.
Cond.: discrete; alcuni incollaggi e ripristini. Provenienza: Rimini, Collezione Cleto Cucci. Bibl.: Maioliche rinascimentali italiane, Asta Semenzato, 5 novembre 1986, lotto n. 72. MONTELUPO, sec. XV, fine
Che fai tu, Ecco, mentr’io ti chiamo? – Amo Ami tu dua o pur un solo ? – Un solo E io te sola e non altri amo – Altri amo Dunque non ami tu un solo? – Un solo Questo è un dirmi: io non t’amo – Io non t’amo Quel che tu ami ami ‘l tu solo? – Solo Chi t’ha levata dal mio amore? – Amore Che fa quello a chi porti amore? – Ah more! [Stanza del Poliziano in fine dell’Orfeo nell’Edizione fiorentina delle Stanze e dell’Orfeo del 1513] Il rispetto o strambotto fu scritto da Angelo Poliziano nel 1479 durante un soggiorno del poeta a Venezia. Rievoca il mito, narrato da Ovidio, della ninfa Eco, costretta dalla gelosa Giunone a ripetere sempre le ultime parole. Innamoratasi, ma non corrisposta, del bellissimo Narciso, annegato poi alla fonte mentre si specchiava, dal dolore divenne pura voce. Questa in sintesi è la leggendaria storia che trae origini già dal mondo ellenico. Lo strambotto, anche musicato, ebbe immensa fortuna, tanto che il pittore del piatto ci ha lasciato solo l’enigmatica parola “AMA” accanto al ritratto, perché proprio da questa si riconoscesse subito il nome del poeta. Angelo Ambrogini (1454 - 1494), detto Poliziano, dalla patria d’origine, Montepulciano, non lontano da Montelupo, per la familiarità con la famiglia Medici, e per la protezione di Lorenzo, si dedicò interamente alla poesia e alla letteratura. Di lui abbiamo un ritratto eseguito dal Ghirlandaio nella cappella Sassetti, in Santa Trinita a Firenze e le fattezze corrispondono largamente a quelle del piatto. Proveniente dall’antica collezione Cucci in Rimini, ho solo di recente ritrovato il bellissimo piatto, venduto all’Asta Semenzato nel 1986. E’ stato sicuramente un omaggio straordinario da parte di una manifattura toscana verso il poeta, forse nell’immediatezza della sua morte e costituisce un “unicum” nella storia della maiolica italiana.
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