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Lotto 25 - Asta 32

FIRENZE, Andrea della Robbia, 1510-1530. Madonna col Figlio. Rilievo su lastra racchiusa da cornice ad arco a tutto ... Leggi tutto

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Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Madonna col Figlio. Rilievo su lastra racchiusa da cornice ad arco a tutto sesto. Maiolica dipinta in policromia: busto di “Madonna che sorregge il Figlio in piedi”, in bianco di maiolica con tracce di doratura nei ricami ai bordi della veste, a rilievo su lastra in blu; cornice in policromia, in due lati formati da mazzi di foglie e frutti: mele cotogne, pigne, prugne, limoni, pere, nespole e a sinistra due fiorellini; i due lati si uniscono in alto, legati da un nastro intrecciato.
Cm. 69 x 59; .
Cond.: buone; nella lastra di fondo un incollaggio. TL. C.S.R.Bari, 2002, Prot. N. 126TL/02: 1510 - 1530. FIRENZE, Andrea della Robbia, 1510-1530.
La Vergine e Gesù, nimbati, appaiono sull’azzurro intenso del fondo, realizzati nel candido bianco di una ricca e corposa maiolica. L’unica nota di colore è data dall’oro del tralcio fogliato che delicatamente illeggiadrisce parti della veste, del manto ed anche del velo che scende dal capo della Vergine, ad imitazione di un ricamo. La Madre dal volto un po’ pensieroso, come presago già del destino futuro, sorregge con le mani sulla sinistra il Bimbo, dal volto sereno e con la manina benedicente. Tutto l’atteggiamento si trova in molti rilievi mariani della bottega della Robbia, ad iniziare da Luca, per proseguire in particolare dal nipote Andrea, suo diretto discepolo e continuatore. La tipologia incontrò ampia fortuna, per la delicatezza e la dolcezza dei gesti e per lo splendore del bianco latteo, tanto da divenire un classico robbiano. Molti sono i confronti già con le opere di Luca (1400ca - 1482), ma il nipote Andrea si discosta dallo zio per un particolare interessante fino ad ora non rilevato: preferisce rappresentare il Bimbo tenuto dalla Madre a sinistra anziché a destra, come sempre aveva fatto Luca. Appare quindi, al di là della diretta filiazione di tecnica e di stile, una peculiarità di Andrea, come rinnovatore di un incipiente classicismo di maniera. La datazione proposta dall’esame alla termoluminescenza (1510-1530) si colloca proprio nell’ambito temporale di Andrea (1453- 1525). Nel territorio fra Romagna e Marche grande è stato l’amore per l’arte robbiana, sia in ambito liturgico, che per la religiosità privata; si veda la bella statua di Santa Maria d’Antico (RN) (Gardelli 2000), la pala di Gradara nella Cappella della Rocca, fino alle robbiane delle Balze, alle foci del Tevere. In ambito toscano, oltre al gruppo della collezione Luzzetti (1480ca), è sufficiente citare la bella pala detta “Degli architetti” del 1475, al Bargello, a rilevo, entro cornice centinata a mazzetti di fiori (Gentilini 1992,1, pp. 186,187).
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