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Lotto 66 - Asta 32

SESTO FIORENTINO, primo periodo, Carlo Ginori (1737 – 1757), maiolica da modello di Girolamo Ticciati; sec. XVIII, ... Leggi tutto
Aggiudicazione:
9.500,00 EUR
Numero offerte:
1

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Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Madonna del rosario col Figlio. Maiolica ad alto rilievo su grande lastra, entro cornice lignea nera e dorata a doppio corpo. La Vergine sorregge con un braccio il Bambino, e con l’altro il rosario; è seduta su rocce ed in alto la guardano cherubini fra nuvolette; a sinistra, in alto, nuvolette, quasi un’aureola, la proteggono; in basso a destra, pianticella fiorita.Maiolica dipinta in policromia su bianco di fondo: Vergine con mantello blu che copre anche il capo, veste gialla con piccoli decori a tappeto, corona del rosario marrone chiaro; Bambino con perizoma blu; nuvolette verde scuro, rocce composite verde chiaro con segni più scuri, pianticella policroma.
Cm. 35 x 52; cornice 64 x 80; .
Cond.: ottime. SESTO FIORENTINO, primo periodo, Carlo Ginori (1737 – 1757), maiolica da modello di Girolamo Ticciati; sec. XVIII, metà.
La bella “Madonna col Bambino”, entro cornice dorata coeva, balza dal fondo in atteggiamento materno, ma pensoso; è rivolto all’osservatore, a cui mostra il Figlio che a braccia allargate pare benedire. Ella è seria, consapevole del futuro destino, come annunciano i fiori a lato: al giglio, simbolo della purezza, visto in tre momenti della sua breve vita, si associa la rosa canina a cinque petali, che è presaga delle cinque ferite di Cristo nella Passio. Il modello in cera, presente nel Museo di Doccia, pur non firmato, è attribuito a Girolamo Ticciati (1676 – 1744), scultore assai famoso in Toscana con opere marmoree in varie chiese del territorio. Come altri artisti dell’epoca, eseguì per la Ginori vari modelli in cera, per essere poi eseguiti dai ceramisti. Nel caso in esame, sono state portate dal maiolicaro minime varianti e aggiunte: corona del rosario, forse su commissione, pianticella simbolica, angioletti, elementi rocciosi, ma nel complesso il modello è stato rispettato. L’insieme, di grande suggestione, si assegna agli inizi della manifattura di Carlo Ginori, aperta nella località di Doccia a Sesto Fiorentino nel 1737.
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