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Lotto 44 - Asta 46

Pietro Grammorseo (1490 ca. - Casale Monferrato, ante 1531)
Santi Gregorio Magno e Stefano protomartire
Aggiudicazione:
70.000,00 EUR
Numero offerte:
1

Offerte

Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Pietro Grammorseo (1490 ca. - Casale Monferrato, ante 1531)

Santi Gregorio Magno e Stefano protomartire
Tempera grassa su tavola e aureole in lamina d'oro, cm 126x52
Questa tavola di altissima qualità rappresenta i santi Gregorio Magno e Stefano raffigurati con i loro classici attributi iconografici. Il primo, dottore della chiesa, veste gli abiti pontificali e regge un libro, uno dei tanti testi che egli scrisse per riorganizzare l’attività liturgica sotto diversi aspetti, da quelli pastorali, come la Regula, a quelli più propriamente tecnici, come il Sacramentarium.
In secondo piano si scorge il diacono Stefano, primo martire ad essere ucciso per la sua fede in Cristo, il cui supplizio, descritto negli Atti degli Apostoli, avvenne per lapidazione, alla presenza di Paolo di Tarso prima della conversione. Il protomartire regge la palma, simbolo del martirio e mostra una pietra sulla testa con la quale testimoniò la propria fede fino alla morte.
Ricondotta alla produzione di Pietro Grammorseo da Alessandro Bagnoli la tavola faceva parte di un polittico ora smembrato di cui si conosce solo il laterale destro raffigurante i Santi Giovanni Battista e Lorenzo, conservato a Besançon (Musée des Beaux-Arts),purtroppo oggi ridotto nelle sue dimensioni. La tavola centrale, invece, forse una Madonna col Bambino, è andata completamente persa.
Il nostro dipinto si rivela di fondamentale importanza per ricostruire l’attività di questo artista fiammingo – ad oggi poco nota – poiché costituisce probabilmente la sua opera più antica tra quelle oggi conosciute.
Attivo in area piemontese dal 1521, il pittore declinò elementi düreriani con quelli piemontesi e leonardeschi così come si evince anche nella tavola in esame - nella descrizione dei particolari, nel dettaglio delle vesti e nella ricchezza delle decorazioni – le cui soluzioni sono già presenti nel pannello con i Santi Antonio e Defendente (Torino, Galleria Sabauda).
È utile infine sottolineare come questa tavola, insieme a quella di Besançon, costituisce un tassello importantissimo per comprendere lo sviluppo artistico del pittore, protagonista di un dürerismo addomesticato; ma a differenza dell’opera già musealizzata, il dipinto in esame si presenta integro e in mirabile stato di conservazione, permettendo di comprendere nel suo complesso l’opera eseguita da Grammorseo e la sua ormai perduta conoscenza spaziale originaria.

Il lotto è in regime di Temporanea Importazione.

Bibliografia
G. Romano, Casalesi del Cinquecento: l'avvento del manierismo in una città padana, Torino 1970.


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