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Lotto 45 - Asta 46

Gervasio Gatti, detto il Sojaro (Cremona, 1550 ca. - 1630)
Ritratto di nobildonna
Aggiudicazione:
11.000,00 EUR
Numero offerte:
3

Offerte

Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Gervasio Gatti, detto il Sojaro (Cremona, 1550 ca. - 1630)

Ritratto di nobildonna
Olio su tela, cm 104x75. Con cornice antica
Il dipinto è accompagnato da un’expertise del prof. Marco Tanzi.
Sono presenti al retro bolli della dogana di Bologna del 1911 e del trasportatore imperiale di Vienna

Il dipinto qui proposto è stato attribuito a Gervasio Gatti, nipote di Bernardino Gatti detto il Sojaro, da cui ereditò il soprannome. Artista cremonese, si formò a Parma nel cantiere per la cupola di S. Maria della Steccata, grazie a suo zio Bernardino, attivo dal 1560 al 1572.
Lì a Parma entrò in contatto con la famiglia Farnese che, stando agli inventari, possedeva diversi ritratti del pittore, abilità per la quale egli fu molto apprezzato dai suoi contemporanei e abbastanza rinomato nell’ambiente artistico cremonese.
Il ritratto di donna qui esposto, attribuito al Gatti da Marco Tanzi, fu realizzato sul finire del Cinquecento e si caratterizza per una forte carica espressiva e per l’efficace definizione dei tratti. Non si conosce l’identità dell’effigiata che veste un abito scuro – evidente segno del suo status di vedova – e indossa diversi anelli, di cui uno, al mignolo, con la croce dei Cavalieri di Malta.
Nella severità complessiva dell’immagine, il pittore riesce a dare slancio alla figura grazie alla resa dei bianchi del colletto, della camicetta e dei polsini. L’intera composizione, invece, restituisce un sapore nordico che il Gatti ebbe modo di apprezzare e di conoscere durante la sua esperienza presso la corte farnesiana di Parma. Questa marcata adesione alla ritrattistica nordica si può notare anche in altri ritratti del pittore, di cui il Ritratto di Margherita d’Austria del Palazzo Comunale di Parma costituisce l’opera più vicina.
Si tratta dunque di un’opera importante che riflette le vicende della ritrattistica cremonese del tardo Cinquecento, anni in cui l’unico concorrente nel genere era Giovan Battista Trotti detto il Malosso.

Bibliografia
Sette ritratti lombardi dalla tarda maniera alla maniera pura, testi di M. Tanzi e M. Vezzosi, Firenze 2009, pp. 4-9.



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