Federico Zuccari (Sant'Angelo in Vado, 1539 - Ancona 1609)

Ritratto di giovane
Olio su carta incollata su tavola in antico, cm 43,5x32. Con cornice
Il dipinto è stato recentemente pubblicato da Annamaria Ambrosini Massari come opera matura di Federico Zuccari. Essa rappresenta un’importante aggiunta al corpus della sua produzione matura, rivelando nella sua morbidezza di colorito e levigatezza di ductus pittorico una non usuale tangenza con la maniera di Federico Barocci.
Giunto nell’Urbe come aiuto del fratello Taddeo, terminò tutti i lavori lasciati incompiuti da quest’ultimo in diversi palazzi romani e a Caprarola. Espulso da Roma dal pontefice Gregorio XIII, rientrò in città dopo aver lavorato nell’importante cantiere di Loreto per poi partire per la Spagna dove eseguì affreschi all’Escorial (1585-1589) che però non incontrarono il favore della committenza.
Il ritratto di giovane in esame fu dipinto subito dopo il soggiorno spagnolo e mostra delle analogie con i ritratti ad affresco eseguiti nelle lunette della sala terrena in casa Zuccari sul Pincio a Roma, terminata nel 1598. Dipinto su carta, la tela fu incollata già in antico, forse dall’artista stesso, e sembra trattarsi di un modello eseguito dal vero.
Inoltre, la stesura del volto non è dissimile al Cristo alla colonna (Urbino, Museo Diocesano Albani) realizzato da Federico Zuccari nel 1605, periodo a cui può essere riferito tale opera che mostra alcune analogie anche col ritratto del fratello Taddeo che appare nella cosiddetta pala Zuccari (S. Angelo in Vado, Municipio), tela in cui sono rappresentati alcuni membri della sua famiglia insieme con la Madonna e santi.


Bibliografia
A.M. Ambrosini Massari, A. Delpriori (a cura di), Capriccio e natura. Arte nelle Marche del secondo cinquecento, Cinisello Balsamo 2017, p. 98, fig. 4. I

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