Stefano Tofanelli (Nave, 1752 - Lucca, 1812)

Ritratto di poetessa
Olio su tela, cm 99,5x75. Con cornice
Il dipinto rappresenta il ritratto di una poetessa coronata di alloro, pianta sacra ad Apollo, dio delle arti, con in mano una lira, con la quale si appresta a declamare i propri versi. Vestita con abiti antichi, la donna - il cui realismo del volto suggerisce essere un vero ritratto – personifica Erato, una delle figlie di Zeus e di Mnemosine, precisamente quella del canto e della poesia amorosa.
Il ruolo delle emergenti accademie scientifiche e letterarie in cui si riunivano eruditi e colti mecenati, tra cui si ricorda l’Accademia dell’Arcadia, dette nuovo slancio a questo genere di produzione, protagonista assoluto nelle gallerie di ritratti in cui sfilavano i ritratti degli accademici vestiti alla maniera antica e raffigurati in atteggiamenti idealizzati. Sebbene l’identità dell’effigiata resti sconosciuta, questo ritratto fu realizzato per lo stesso motivo ed è testimone del gusto dell’epoca.
Il dipinto qui presentato è stato attribuito da Stella Rudolph a Stefano Tofanelli, pittore lucchese, che studiò a Roma presso Niccolò Lapiccola dopo che Pompeo Batoni lo rifiutò come suo studente. Una volta a Roma, le sue opere in stile barocco con suggestioni neoclassiche arricchirono molte collezioni dell’aristocrazia romana, affermandosi come raffinato ed erudito pittore di storia ed abile ritrattista. Rientrato a Lucca, l’artista ricoprì una posizione ufficiale alla corte di Elisa Baciocchi Bonaparte dal 1805 e realizzò diversi interventi nelle ville antiche della lucchesia.
Il pittore si cimentò diverse volte in ritratti simili come si può constatare col Ritratto di Carlo Albacini, conservato a Roma presso l’Accademia di San Luca.