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Lotto 119 - Asta 51

Lotto 119

Tessuti
DAMASCO IN SETA ROSSAGenova (?), inizi del XVIII secolo

Offerte

Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

DAMASCO IN SETA ROSSA
Genova (?), inizi del XVIII secolo

Damasco di seta rossa, motivo floreale
240L x 52A cm

Grado condizione B

Provenienza: Adolph Loewi, Venezia, numero di inventario 8482, Alessandro Morandotti, Palazzo Massimo alle Colonne, Roma

Adolph Loewi (Monaco di Baviera 1888 - Isole Hawaii 1977), console onorario a Venezia nel 1923, fu antiquario specializzato in dipinti, sculture e arti decorative. Fu tra i più importanti antiquari nel campo del collezionismo dei tessuti e costumi antichi, vendendo sia ai più importanti collezionisti dell'epoca sia a numerosi musei d'Europa e degli Stati Uniti.
Molti pezzi della ricca collezione ed archivio tessile del LACMA (Los Angeles County Museum of Art) proviene dagli acquisti effettuati dal Loewi.

Ebreo tedesco, aprì la propria attività a Venezia nel 1911 e, successivamente, una filiale a New York nel 1933-1934.
All'inizio del 1939, a seguito dell'adozione delle leggi razziali, lasciò l'Italia con la propria famiglia portando con sè gran parte dei suoi beni personali e di quanto esposto nella galleria veneziana.
Stabilitosi dapprima a New York, si trasferì successivamente a Beverly Hills nell'estate del 1939. A Los Angeles l'azienda 'Adolphe Loewi' fu divisa in due dando vita alla 'Loewi-Robertson', specializzata in tessuti e diretta dalla figlia e dal genero.

Adolph Loewi probabilmente acquistò il damasco qui proposto, prima della seconda guerra mondiale. Secondo Katherine Loewi Robertson, figlia di Adolph Loewi, ed erede dell' azienda di famiglia, i pezzi di antiquariato acquistati a Venezia prima della seconda guerra mondiale hanno il numero progressivo d'inventario inferiore al 9.300.

Il direttore della galleria di antiquariato del Loewi fu Alessandro Morandotti (1909-1979).
Secondo Katherine Loewi Robertson, il Morandotti rinunciò ad un'incarico alla Scala nel 1936 pur di non indossare la camicia nera dei fascisti. Colpito dalla coerenza del Morandotti, Adolph Loewi lo nominò direttore della sua galleria veneziana.
Quando Loewi dovette lasciare l'Italia, agli inizi del 1939, a seguito delle leggi razziali, cedette fittiziamente l'azienda al Morandotti.

Quest'ultimo si trasferì a Roma e vi aprì la galleria 'Antiquaria' che, in realtà, era di proprietà del Loewi; alla fine della guerra, il Morandotti restituì l'azienda al suo titolare effettivo, il quale gliela vendette nel 1950.

Secondo Katherine Loewi Robertson, i beni provenienti dalla galleria del padre con il numero d'inventario successivo al 9.300 sono stati acquistati dal Morandotti a Roma durante e dopo la guerra.
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