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Lotto 65 - Asta 53

VassoioVassoio rettangolare con ai lati corolle in rilievo che formano nella parte inferiore piccoli piedini su bordo ... Leggi tutto

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Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Vassoio
Vassoio rettangolare con ai lati corolle in rilievo che formano nella parte inferiore piccoli piedini su bordo appena elevato.
Maiolica policroma: presenta nella parte superiore una bellissima “raffaellesca” con al centro entro tondo dipinto a sanguigna l’immagine biblica Dio che parla a Noè (Genesi IX,13), agli angoli quattro triangoli alternati su fondo verde e blu dipinti a piccole scenette e nel centro cammei su fondo nero con figurette; nella parte inferiore, “raffaellesca” con al centro entro rettangolo a sanguigna bordato in blu l’allegoria della musica, “Musa ignuda incedente su prato con tamburello”.
Cm. 30 x 34; h. cm. 6 .
Cond.: intatto.

Urbino, Orazio Fontana nell’atelier di Guido durantino; 1550ca.

Rarissimo vassoio, dalla forma inconsueta, ma molto funzionale come centrotavola, presenta una straordinaria decorazione ispirata alle “grottesche” della “Loggetta” dipinta da Raffaello in Vaticano, riprendendone il ductus anche nella predilezione per le piccole immagini su fondo scuro come nei cammei intorno alla grande figurazione centrale del lato superiore. Qui in un tondo tutto a sanguigna è rappresentata la storia biblica di Dio che parla a Noè mostrando l’arco come patto di alleanza. L’immagine è esattamente ripresa dalla vignetta IX di Bernard Salomon per le figure del vecchio Testamento edite sia in D. Maraffi con versi toscani a Lione nel 1554, poi in C. Paradin, Quadrins historiques de la Bible, a Lione presso Jean de Tournes, nel 1555.
Risulta assai intrigante una figuretta ripetuta quattro volte attorno al cerchio centrale, che passa quasi inosservata fra le immagini fantasiose della “raffaellesca”. Si tratta di uno spiritello magico dal berretto a punta che tiene in alto nel cielo con un bastone o un filo una specie di pallone o trottola che può interpretarsi anche come una immagine, nella fantasia popolare, della sphera armillare, molto di moda fra i dotti e gli astrologi fin dal tempo antico, come rappresentazione del mondo; si ammira anche in una tarsia dello Studiolo di Federico da Montefeltro, duca d’Urbino, attribuito alla bottega di Benedetto da Maiano.
Nel lato inferiore, fra una singolare “raffaellesca” meno affollata ma non meno elegante, campisce il centro una bella figura di Musa ignuda che tiene un tamburello. E’ l’allegoria mitica della musica identificabile in Euterpe, o più probabilmente in Erato, musa della poesia amorosa, raffigurata spesso col tamburello. Questo elegante e rarissimo vassoio è sicuramente da attribuire ad Orazio Fontana ancora nell’atelier del padre Guido durantino, poi Fontana, agli esordi del passaggio fra la grottesca bramantesca a fondo nero e la più moderna interpretazione datane da Raffaello nelle Logge vaticane, a metà del secolo sedicesimo.
[Cfr. G. Gardelli, Urbino nella storia della ceramica. Note sulla grottesca, in, a c. di, T, Wilson, Italian Renaissance Pottery, Londra 1991, pp.126 – 135.]

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