• Home
  • Asta 54
  • 312 Pregevole e raro intaglio in zaffiro, montato su anello ...

Lotto 312 - Asta 54

Lotto 312

Glittica
Pregevole e raro intaglio in zaffiro, montato su anello rinascimentale d'oro. Busto dell'imperatore Adriano. L'effige ... Leggi tutto
Aggiudicazione:
23.000,00 GBP
Numero offerte:
10

Offerte

Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Pregevole e raro intaglio in zaffiro, montato su anello rinascimentale d'oro. Busto dell'imperatore Adriano. L'effige dell'imperatore romano è rivolta verso destra e presenta il capo non laureato, con un busto drappeggiato. Il viso è quello tipico della produzione antica, nella versione non laureata, ed è ripreso dai prototipi classici della monetazione romana (cfr. emissioni in oro): il profilo è corretto, ed eseguito con attenzione; il volto è incorniciato da una barba tratteggiata e da una folta capigliatura ondulata condotta secondo la medesima struttura dei coni romani, con la stessa alternanaza dei volumi concavi e convessi della chioma, secondo una certa raffinatezza. Il drappeggio cade con naturalezza e spontaneità sul busto dell'imperatore. Tenendo conto delle esigue dimensioni e della estrema durezza della pietra, l'intaglio è condotto con grande maestria e perizia tecnica. Il soggetto, frequente nella glittica e nella numismatica di epoca romana, fu particolarmente prediletto in età rinascimentale e fu riprodotto sia dagli incisori che dai medaglisti, mantenendo però non sempre l'aspetto classico ed antiquario dell'effige, ma riflettendo anche il gusto del loro tempo. Ciò che sembra variare maggiormente in epoca rinascimentale è infatti l'espressività del volto dell'imperatore; in casi meno frequenti, come nel caso di questo intaglio in zaffiro, si mantiene invece con abilità quella latente e non troppo accentuata parvenza espressiva severa tipica degli antichi, ma nello stesso tempo serena (cfr. l'attività del medaglista Giovanni da Cavino, 1500-1570, figlio di un orafo. Particolarmente note sono le sue imitazioni delle monete antiche con i ritratti imperiali. La qualità dei suoi lavori ha reso ardua la loro identificazione come falsi. Tuttavia l'individuazione di molti coni ha reso possibile una loro identificazione e lo studio della sua cifra stilistica. Alcuni dettagli della sua maniera si avvicinano agli stilemi utilizzati per il presente intaglio in zaffiro, come ad esempio per l'orecchio. Si rimanda anche all'attività dell' orafo, incisore e medaglista Valerio Belli vicentino, 1468 c.-1546, e dei suoi contemporanei, per le "medaglie all'antica"). Lo zaffiro, di eccezionale qualità, è caratterizzato da una pregiato colore intenso e luminosità; il retro del castone è scaccettato come era tipico nel XVI secolo. Particolare menzione va data alla peculiare montatura in oro, apparentemente inedita; questa presenta segni di usura antica (e segni di utilizzo). La gemma è circondata da un bordo liscio arrotondato; le pareti del castone d'oro presentano degli ornamenti cesellati con motivo vegetale all'antica (foglie poste in verticale con la punta verso l'alto). La verga, partendo dalla zona bassa, è liscia e sottile. Salendo verso il castone la verga si tramuta, su ciascun lato, in una figura nuda mitologica. Da una parte la figura è femminile con i capelli raccolti , dall'altra è maschile barbata (nereide e tritone?). Entrambe sono nell'atto di sorreggere il castone, in una posa tipicamente manierista, caratterizzata da una torsione accentuata, ricorrente nella produzione figurativa del periodo. Nella collezione glittica Beverly presso l' Alnwick Castle è presente un prezioso intaglio in rubino (testa femminile) incastonato in un anello con ornamenti scultorei, formati da un gruppo di tre putti su ciascuna delle estremità dell'ovale (sei figure in totale), nell'atto di sostentere il castone. Questo anello era accompagnato dalla nota "Ring set by Benvenuto Cellini". Il celebre artista (1500-1571) può essere infatti considerato il maestro della "gioielleria figurata" in epoca rinascimentale. Il suo stile e le sue invenzioni influenzeranno i progetti per anelli disegnati dal valente incisore, orafo, scultore e medaglista francese Pierre Woeiriot (1532-1599 ) nel Livre des Anneaux (Lione 1561). Molti dei suoi modelli prevedevano infatti l'intervento di varie figure per sostenere il castone, come di protomi animalesche, bambini, uomini giovani e anziani. Woeiriot progetta numerosi anelli in cui in basso la verga è stretta, liscia e sottile, per poi aumentare di spessore salendo verso il castone, evolvendosi in figure scultoree. Per confronti: D. Scarisbrick, C. Wagner, J. Boardman, The Beverley collection of gems at Alnwick Castle, p. 267 n. 251. Per approfondimenti e rimandi bibliografici: Adriano. Architettura e progetto, catalogo della mostra, 2000, pp.250 ss.; R. Mambella, Adriano. L'uomo e l'artista; Le gemme dei Medici al Museo degli Argenti. Cammei e intagli nelle collezioni di Palazzo Pitti (coordinamento Ornella Casazza), 2007 (ristampa 2010), p. 237 n. 198, p. 250 n. 230; C. Evers, Les Portraits d'Hadrien: typologie et ateliers, in "Collection des Mémoires de la Classe des Beaux-Arts" in -8°. 3e série, T. VII, Bruxelles, 1994; Valerio Belli vicentino.1468 c.-1546, a cura di H. Burns, M. Collareta, D. Gasparotto, p. 137- 264. Seconda metà del XVI secolo.
Intaglio 7 x 9 x 4 mm; ring diam. 19 mm; gr. 12,13.

Le offerte sono riservate agli utenti registrati e autorizzati.

Utilizzare il modulo di registrazione oppure effettuare il login cliccando sul link login in alto a destra.

Per qualsiasi informazione contattare info@bertolamifineart.com