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Lotto 414 - Asta 89

Placca Bizantina in avorio di elefante - 1420-1523 d.C.
Aggiudicazione:
15.500,00 EUR
Numero offerte:
5

Offerte

Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Placca Bizantina in avorio di elefante - 1420-1523 d.C.
; ; placca bizantina in avorio di elefante (Loxodonta africana Blumenbach, 1797 o Elephas maximus Linnaeus, 1758) molto simile all’Avorio Barberini, proveniente da un dittico imperiale risalente alla prima metà del VI secolo e attribuita a un laboratorio imperiale di Costantinopoli, ora al Museo del Louvre a Parigi; la copia del Louvre è però mancante del pannello originale di destra, sostituito - forse nel XVI secolo - da un pannello recante la scritta COSTANT. N. IMP. COST.
Con la stessa iconografia, nella placca in esame è raffigurato nel pannello centrale l’imperatore a cavallo in vesti militari mentre trionfa sui nemici che sono prostrati ai suoi piedi e nel pannello superiore viene raffigurato Cristo Pantocratore nell’atto di incoronare l’imperatore. L’identità dell'imperatore, così come per la placca conservata al Louvre, può essere identificato in vari modi: Nicolas-Claude Fabri de Peiresc, il primo proprietario in epoca moderna, identificò senza alcun dubbio l'imperatore con Flavio Eraclio (latino: Flavius Heraclius, meglio noto come Eraclio I, imperatore bizantino dal 610 al 641 d.C. noto anche come il Grande), indicando in suo figlio Costantino III o Eraclio Costantino (latino Heraclius Novus Constantinus Augustus, imperatore bizantino per quattro mesi nel 641 d.C.) l'ufficiale che reca la statua della vittoria al sovrano.
In seguito sono state proposte le identificazioni con Costantino I (latino: Flavius Valerius Aurelius Constantinus, conosciuto anche come Costantino il Grande, imperatore romano dal 306 al 337 d.C.), Costanzo II (Flavio Giulio Costanzo, latino: Flavius Iulius Constantius, imperatore romano dal 337 al 361 d.C.), Giustiniano I (latino: Flavio Petrus Sabbazio Iustiniano Augusto, meglio noto come Giustiniano I il Grande, imperatore Romano d’oriente dal 527 a 565 d.C.), o forse Anastasio I (latino: Flavio Anastasio Augusto, imperatore bizantino da 491 a 518 d.C.) o Zenone (Zenone Isaurico, latino: Flavio Zeno Augusto, originariamente chiamato Tarasi Kodisa Rousombladadiotes, imperatore romano d’oriente dal 474 al 475 d.C. e dal 476 al 491 d.C.).
Nel pannello superiore sono rappresentati due angeli che portano una imago clipeata, un medaglione rotondo con il busto di Cristo; il Salvatore tiene uno scettro con una croce, guarda direttamente verso di noi e fa un gesto di benedizione; intorno a lui è un simbolo del sole.
Al di sotto di questa immagine statica di Cristo, abbiamo un'immagine dinamica in altorilievo dell'imperatore che cavalca verso di noi. Come un imperatore cristiano, possiamo vederlo piantare la sua lancia a terra; sotto di lui c'è una figura femminile, probabilmente una personificazione della terra che rappresenta la dominazione universale dell'imperatore, che si sottomette all'imperatore sostenendo il suo piede.
La figura sul pannello di sinistra, in rilievo meno elevato, potrebbe essere probabilmente un generale o quantomeno un ufficiale di altissimo livello, riconoscibile per l'abbigliamento e l'equipaggiamento militari non paragonabili a quelli dell'imperatore; avanza verso l'imperatore presentandogli una statua che rappresenta la Vittoria e sotto di lui è presente una borsa. Questa figura viene talvolta interpretata come un console e la statuetta della Vittoria e la borsa come attributi consolari. Tuttavia, questa figura può anche rappresentare lo sparsio, ovvero la donazione consolare già rappresentata in altri dittici, come quelli di Clemente (513) e Giustino (540), con la borsa d'oro simbolica del bottino di guerra, prova del trionfo imperiale.
La figura sul pannello di destra, in rilievo meno elevato, potrebbe essere probabilmente un ufficiale di basso livello, riconoscibile per il suo abbigliamento militare e dotato di scudo e lancia; è in piedi a guardare l'imperatore e pianta la sua lancia a terra.
Sotto il pannello centrale troviamo un cartiglio con la scritta “A.G COSTANTINUS PATRIE ET CON ORDIN” e altre figure conquistate, affiancate su entrambi i lati da ulteriori figure e da due corone. La figura di sinistra sembra portare un contenitore forse pieno di bottino mentre la figura a destra regge un crocifisso. Questi sono chiaramente il simbolo di persone lontane che sono state conquistate e sottomesse all'imperatore bizantino.
I cinque pannelli sono montati su una base in rame.
Per approfondimenti scientifici sulla datazione è stata inoltre eseguita un’analisi al Radiocarbonio. I risultati delle analisi di datazione al Radiocarbonio indicano dunque come più probabile una datazione compresa tra il 1410 ed il 1523 d.C.
Uno degli aspetti più interessanti che emergono dal confronto tra questa placca e quella conservata al Louvre è sicuramente la presenza del pannello laterale di destra; al momento si ipotizza infatti che il pannello originale di destra della placca del Louvre possa essere stato sostituito nel XVI secolo; non è quindi da escludersi che quello originale potesse avere la stessa iconografia di quello della placca esaminata.
Dimensioni 18,5 x 12,8 cm. Peso 386 gr. Stato di conservazione: *** discreto (parti mancanti). Accompagnato da certificato di antichità Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici (pre-1947).




Note
uesto lotto contiene avorio/corallo/tartaruga o altre specie protette dalla regolamentazione CITES (the Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora). A causa dei recenti cambiamenti nella legislazione di molti paesi (ad es. USA o Cina) sulle specie in via di estinzione tra cui corallo, avorio e tartaruga - BFA raccomanda agli acquirenti di verificare con il proprio governo eventuali requisiti di importazione prima di effettuare un'offerta. Ad esempio, le normative statunitensi limitano l'importazione di avorio di elefante; BFA non assisterà quindi gli acquirenti nella spedizione di questo lotto negli Stati Uniti. Chi fosse interessato è pregato di mettersi in contatto con i nostri uffici prima dell'asta CITES ARTICOLO 8 c. b) – DEROGHE L'articolo 8 comma b del Regolamento del Consiglio (CE) No 338/97 (CITES), conosciuto anche come """"antique derogation"""", permette di vendere questo tipo di oggetto (definito come pre-1947). L'attuale legislazione prevede infatti l'esenzione dalla certificazione CITES per gli oggetti lavorati e acquisiti prima del giugno 1947 e sensibilmente modificati dal loro stato naturale per uso ornamentale, artistico, nella gioielleria o come strumento musicale (ovvero solo per il materiale che è stato """"lavorato"""" prima del 1947, ed è stato trasformato dal suo stato naturale attraverso una lavorazione). Il certificato gemmologico è disponibile a pagamento dopo l'asta
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