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Lotto 12 - Asta 32

VITERBO; sec. XV, primo quarto.Catino ad ampia parete convergente, bocca ingrossata, piccolo cavetto, due manici a ... Leggi tutto
Aggiudicazione:
800,00 EUR
Numero offerte:
1

Offerte

Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Catino ad ampia parete convergente, bocca ingrossata, piccolo cavetto, due manici a largo nastro bifido, appoggio piano. Maiolica arcaica dipinta in bicromia verde e manganese: parete, dall’alto, registri a linee, fascia perlinata e più larga fascia a semplici decori ripetuti; in cavetto “Pesce” in marrone e verde ramina fra riempitivi a foglie.
Ø cm. 29; h. cm. 10,5; Ø appoggio cm. 14,3.
Cond.: discrete; integrazioni e ripristini. VITERBO; sec. XV, primo quarto.
Il grande catino presenta al centro un decorazione di grande interesse per il suo simbolismo. Si tratta di un pesce assai particolare: dipinto in marrone, ne è stata evidenziata in verde la spina. Non è un semplice decoro, ma è il voluto richiamo all’emblema ospitaliero, in forma di “gruccia”, che anche lungo la Via Francigena dava ristoro e cure ai bisognosi e ai pellegrini. Al pesce, già riconoscibile simbolo cristologico, si è aggiunta la stampella dell’infermo, presente su Chiese e fattorie, lungo i tracciati del Pellegrinaggio. Esso è anche simbolo dello Spedale di Santa Maria Nuova di Firenze, ma in generale è segno di assistenza a malati in comunità civiche e pellegrini; alle cure fisiche era unita la vocazione religiosa, nell’occuparsi di corpi e anime, come Cristo che ha risanato lo storpio. Troviamo un simile riferimento simbolico in un boccale nel Museo della Ceramica della Tuscia a Viterbo (Luzi et alii 2005, p.58; anche in Mazza 1983, fig.183).
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