Lotto 69 - Asta 32
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Stato lotto:
Asta chiusa
Descrizione
Madonna di San Luca. Targa plasticata da stampo, in terracotta ingobbiata, dipinta in policromia sotto vetrina; al centro entro rettangolo, la “Madonna con il Bimbo seduto sulle ginocchia”; cornice modanata rettangolare a doppio rilievo, dipinta a spruzzo.
Cm. 25 x 31.
Cond: ottime. IMOLA; sec. XVIII, seconda metà.
La Madonna è venerata nel Santuario di San Luca sul colle della Guardia, che sovrasta Bologna. Secondo una leggenda un pellegrino reduce da un viaggio a Santa Sofia di Costantinopoli, avrebbe ricevuto dai sacerdoti un’icona sacra dipinta da San Luca evangelista, da portare sul colle della Guardia. Il santuario fu costruito per un evento del 1433, ritenuto miracoloso. La tavola, di sapore bizantino, presenta la Madonna come “Odighitria”, colei che indica con la mano il Figlio che tiene in braccio, come unica via per la salvezza. L’immagine è da sempre di grande venerazione. La targa per la caratteristica cornice rettangolare decorata a spruzzo e per la mancanza delle corone inserite nelle immagini mariane solo dall’Ottocento, va collocata ancora in ambito settecentesco. Trova confronti con una targa in collezione privata bolognese (Guidotti et alii, 1976, n.46); per lo sviluppo e le varianti dell’immagine in ceramica, cfr. Cecchetti 2000, pp. 102-105.
Cm. 25 x 31.
Cond: ottime. IMOLA; sec. XVIII, seconda metà.
La Madonna è venerata nel Santuario di San Luca sul colle della Guardia, che sovrasta Bologna. Secondo una leggenda un pellegrino reduce da un viaggio a Santa Sofia di Costantinopoli, avrebbe ricevuto dai sacerdoti un’icona sacra dipinta da San Luca evangelista, da portare sul colle della Guardia. Il santuario fu costruito per un evento del 1433, ritenuto miracoloso. La tavola, di sapore bizantino, presenta la Madonna come “Odighitria”, colei che indica con la mano il Figlio che tiene in braccio, come unica via per la salvezza. L’immagine è da sempre di grande venerazione. La targa per la caratteristica cornice rettangolare decorata a spruzzo e per la mancanza delle corone inserite nelle immagini mariane solo dall’Ottocento, va collocata ancora in ambito settecentesco. Trova confronti con una targa in collezione privata bolognese (Guidotti et alii, 1976, n.46); per lo sviluppo e le varianti dell’immagine in ceramica, cfr. Cecchetti 2000, pp. 102-105.
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Per qualsiasi informazione contattare info@bertolamifineart.com
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