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Lotto 60 - Asta 46

Simone del Tintore (Lucca, 1630 - 1708), attr.
Grande natura morta di fiori, frutta, ortaggi, pesci e un paiolo di rame

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Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Simone del Tintore (Lucca, 1630 - 1708), attr.

Grande natura morta di fiori, frutta, ortaggi, pesci e un paiolo di rame
Olio su tela, cm 123x172. Con cornice
Composizione di forte impatto scenografico, questa inedita e bellissima natura morta en plein air si situa al crocevia di rilevanti nodi problematici nell’ambito della natura morta italiana post-caravaggista. Per la sua monumentalità, la complessità costruttiva, gli accentuati contrasti luministici e la presenza di alcuni motivi tipici del suo repertorio, l’opera va ricondotta alla mano del lucchese Simone del Tintore, allievo di Pietro Paolini e tra i massimi specialisti di natura morta attivi in centro-Italia nella seconda metà del XVII secolo. Ci rimandano al repertorio e al ductus pittorico di Simone il paiolo di rame con i ciuffi di verdure, i pesci, i volatili, la levigatezza e i riflessi sulla superficie dei funghi e delle mele, la matericità del melone spaccato e infine la composizione all’aria aperta, di ampia spazialità e affollata di oggetti diversi disposti su più piani secondo uno studiato effetto paratattico. Affinità sostanziali emergono con opere di Simone quali Frutta, selvaggina, volatili e coniglio, oppure Cane che vigila sulla cacciagione, con volatili, selvaggina e cinghiale, o ancora Frutta, verdura e cacciagione, con pastore e zampognaro, tutte e tre conservate in collezioni private (riprodotti in F. Baldassarri, Una natura morta di Simone del Tintore, caravaggesco di Toscana, cat. della mostra, Pienza, Museo Diocesano, 1 Maggio – 2 Giugno 2014, figg. 18, 19, 20, pp. 14-116).
Il fragrante e marcato naturalismo che informa la nostra natura morta rivela un’intrigante tangenza stilistica e concettuale con la più estrema scia caravaggesca e conferma le affascinanti, e in parte misteriose, tangenze di Simone del Tintore con le opere del suo contemporaneo lombardo Angelo Maria Rossi, in favore del quale si è infine risolto l’enigma sull’identità dei cosiddetti Pseudo-Fardella e Pittore di Carlo Torre.

Provenienza:
Collezione privata, Roma



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