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Lotto 326 - Asta 54

Lotto 326

Glittica
Il Sigillo di Benedetto Pistrucci. Pregevole intaglio in ametista, eseguito da Benedetto Pistrucci ed appartenuto ... Leggi tutto
Aggiudicazione:
12.000,00 GBP
Numero offerte:
1

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Stato lotto:
Asta chiusa

Descrizione

Il Sigillo di Benedetto Pistrucci. Pregevole intaglio in ametista, eseguito da Benedetto Pistrucci ed appartenuto all'artista. Prima faccia: busto di Giove; seconda faccia: aquila con fulmini; terza faccia: l' iscrizione BENEDETTO PISTRUCCI. Considerato tra i maggiori artisti italiani del suo tempo, Benedetto Pistrucci (Roma, 24 maggio 1783 - Englefield Green, 16 settembre 1855) è stato un celebre medaglista, incisore di gemme, cammei, coni di monete e medaglie. Nato nella città eterna, si recò a Londra nel 1815 ed iniziò a lavorare alla Royal Mint, la zecca britannica. Qui il suo lavoro più famoso è stato la raffigurazione di San Giorgio ed il drago, che venne utilizzato per il rovescio della sovrana d'oro dal 1817. Tra le numerose commissioni, Pistrucci incise anche il ritartto di Giorgio IV e fu impegnato per oltre trent'anni alla creazione della famosa Waterloo Medal, considerato il suo capolavoro. L'artista incominciò a lavorare al progetto nel 1817, e ricevette l'incarico ufficiale nel 1819; terminò i coni solo nel 1849. Altrettanto celebri sono le sue raffinatissime cere, conservate al Museo della Zecca di Roma, bozzetti di prima mano delle sue opere da realizzare in metallo o pietra dura. Significativa fu la sua attività di incisore di intagli e cammei, considerati di grande rarità; è noto come l'artista si sia occupato anche di ritoccare e rilavorare importanti cammei antichi. Questo straordinario sigillo in ametista recante delle effigi incise ed il suo nominativo, a lui riferibile con certezza, è da considerarsi un inedito di grande importanza da aggiungere alla sua raffinata produzione: di sezione triangolare, presenta gli angoli smussati e i bordi intorno ai tre piani di incisione sono caratterizzati da piccole sfaccettature; il manufattto presenta una classica montatura metallica da sigillo, ad archetto con girali, terminante con un anello "a suspendre" (per poterlo appendere o trasportare appeso). I segni di usura e le micro scheggiature sui bordi sfaccettati, nonchè le leggere ed insignificanti ghiacciature-fenditure da calore, interne alla pietra, testimoniano l'uso effettivo del sigillo con la ceralacca a caldo. La varietà di ametista è chiara e pura, tipicamente del gusto neoclassico. Su quella che può essere considerata la faccia principale, è stato inciso il possente busto di Giove rivolto verso sinistra. L'effige, drappeggiata, è caratterizzata da una folta capigliatura tenuta da una fascia e da una altrettanto folta barba. l'intaglio è profondo e morbido nel modellato. Sulla seconda faccia vi è un aquila che stringe delle folgori tra gli artigli di entrambe le zampe, aprendo le ali ed il becco con fierezza; sulla terza faccia del castone vi è l'iscrizione BENDETTO/PISTRUCCI, incisa nella sua tipica grafia (nel verso consueto di lettura, dunque non al contrario come spesso vale per gli intagli), destinata appositamente a parte sulla terza faccia. Tale iscrizione sta ad indicare primariamente l'appartentenza privata del sigillo; nello stesso tempo ne dichiara la paternità artistica. La scelta di creare e possedere il proprio sigillo con l'effige del sovrano del'Olimpo, inteso come Giove Capitolino, e dell'aquila con gli attributi del dio ( simboli intramontabili della classicità e della supremazia politica, militare, culturale e dunque artistica della civiltà greco romana), può contenere dei rimandi anche intimi e personali oltre che allegorici, anche se non sempre tutti identificabili nelle fonti attualmente conosciute. L'uso di una tale simbologia fa tuttavia apparire chiara l'allusione al legame artistico ed affettivo con la sua città natia: Roma. A causa della sua origine italiana, all'artista non fu mai riconosciuto il ruolo ufficiale di incisore capo della Royal Mint, e ci furono grandi rivalità con gli altri incisori stranieri, tra cui i Wyon. Bendetto Pistrucci, erede della classicità ma artista altamente creativo e spirito del suo tempo, morirà in terra inglese.
Gli intagli del sigillo sono eseguiti con grande maestria e assoluta perizia tecnica. Ogni dettaglio, eseguito con estrema finezza e con il suo tipico senso estetico ed espressivo , è lucidato a specchio. La resa formale e lo stile incisorio dell'aquila dichiara una mano esperta anche nei coni monetali e nella medaglistica. Anche i dettagli del volto di Giove sono confrontabili con alcune delle rare opere in pietra dura di Pistrucci. La resa formale del dettaglio del baffo e della bocca, ad esempio, è ricontrabile in maniera del tutto identica nel cammeo raffigurante Massinissa (Sardonica, Firenze, Museo Archeologico, firmato PISTRUCCI sotto al busto), altrimenti nel cammeo raffigurante una Divinità fluviale (Sardonica, Vienna, Kunsthistoisches Museum). Un interessante confronto si opuò avanzare anche con al produzione di sua figlia Maria Elisa Pistrucci, assai abile nell'incisione dei cammei su modello del padre (cfr. cammeo in sardonica con busto di Giove, già coll. Esmerian, firmato M.E.P.; anche in questo caso, il dettaglio della bocca semi schiusa incorniciata da un baffo allungato, nonchè il modellato della folta capigliatura, è assai stringente) L'iscrizione in capitale è pienamente riferibile allo stile grafico di Pistrucci. La testimonianza fotografica di tre impronte in ceralacca rossa del XIX secolo tratte all'epoca dal sigillo (circondate da un bordo di carta dorata nella stessa modalità di confezionamento dei set di impronte in gesso e zolfo di epoca Grand Tour), è stata individuata nell'archivio di una collezione privata. Queste impronte furono presumibilmente staccate da un documento cartaceo (spiegando le evidenti spaccature e fessurazioni tipiche della ceralacca indurita) e così conservate, accompagante dall'annotazione scritta "Impressioni dal Sigillo del prof. Bendetto Pistrucci maestro in glittica". Due rare impronte in gesso del XIX secolo, riproducenti la Medaglia di Waterloo, sono incluse nella vendita del sigillo di ametista, risalendo entrambe alla medesima antica provenienza (una impronta è dannegiata). Per confronti essenziali ed approfondimenti: Bollettino di numismatica (monografia), Roma, Museo della Zecca. Benedetto Pistrucci, (in frontespizio: I modelli in cera di Benedetto Pistrucci, di Lucia Pirzio Biroli Stefanelli)voll. I-II, I.P.Z.S. 1989; Bollettino di numismatica- Studi e ricerche, Benedetto Pistrucci. Carte autografe ed altri documenti, di Lucia Pirzio Biroli Stefanelli, n.3, anno 2017, I.P.Z.S.. XIX secolo.
Intaglio 18 x 25 16 mm; total size (mounting + stone) 31 x 31 mm; gr. 11,67.

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